Prime impressioni su "Lo que la vida me robò"

Ed eccoci qui a commentare la prima puntata di "Lo que la vida me robò", andata in onda ieri sera su El canal de las estrellas in Messico.
Anche se è presto per esprimersi non è successo poi niente di sorprendente in questo primo episodio, che ho trovato piuttosto lentino.
Rispetto all'originale (Bodas de odio) non è una telenovela d'epoca ma è ambientata ai giorni nostri; la protagonista, Monserrat, è promessa prima ad un altro uomo, Sebastiàn, che non vede da due anni e che sta per tornare per fissare la data delle nozze, e poi viene promessa ad Alejandro Almonte, il protagonista, che scopre di essere figlio del suo padrone, proprio come nell'originale.
Graziela, la madre di lei, è molto più aggressiva e cattiva. Eccessiva come sempre l'interpretazione di Daniela Castro (un po' come in "Mi pecado" dove urlava sempre).
Angelique Boyer proprio non mi convince nel ruolo di "brava ragazza", come già mi era successo in "Abismo de pasiòn". Ha uno sguardo particolare che fa subito pensare che sta tramando qualcosa. Non riesco a vederla sincera quando dice che ama qualcuno.
Purtroppo riesco a vederla solo come villana, in "Teresa" infatti è stata fantastica. E quindi ogni volta è come se mi aspettassi una frase del tipo: "Entre ser y no ser, yo soy" (la frase che ripeteva nella novela Teresa, dove tra l'altro era al fianco di Sebastiàn Rulli, che qui interpreta Alejandro).
Ripeto, non voglio essere affrettata perchè siamo solo agli inizi, ma non mi sembra poi chissà che... Non mi resta che vedere la prossima puntata!












Commenti

  1. beh si d'accordo con te Marianna...daniela castro smepre sopra le righe ,ruolo da cattiva sobreactuada....non sembra neanche lei ricordandola dolce e remissiva in catene d'amore. angelique orami è bollata come cattiva di Teresa e vedremo se riesce a convincerci in questo nuovo ruolo da buona...a tirare le somme è ancora presto dopo solo una puntata vedremo con le prossime:)
    marco

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  2. io ho visto anche la seconda e la mia opinione rimane la stessa...

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  3. ciao premesso che sono prevenuta con Televisa..la Boyer non l'ho mai vista, ma la trovo brava,,sulla Castro concordo,..mi lascia xplessa la scelta di attualizzare una novela che ha senso se ambientata nell'800..francamente di moderno c'è solo l'ambientazione, il modo di pensare , il classismo, il salvare l'apparenza, il fatto che l'unico obiettivo delle donne della novela sia sposare un uomo con una buona posizione sociale ne fanno una novela d'epoca.. ciò nonostante mi sta piacendo, l'unica cosa che non mi piace della Boyer è il look che sarebbe xfetto se Monserrat avesse 30 anni, ma x una 20enne non è adatto

    Natascia

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