Ricordando Lourdes Valera nel decennale della sua dipartita
a cura di Graziella Palaia
Il due maggio 2012 ci
lasciava Lourdes Valera, una grande artista del panorama televisivo, teatrale e
cinematografico venezuelano, nota anche per le sue spiccate doti umane.
Quest’anno ricorre il dodicesimo anniversario della sua dipartita.
L'attrice si spense,
nella sua casa di Caracas, dopo una lunga battaglia contro una neoplasia
polmonare che le venne diagnosticata in seguito a dei controlli di routine
fatti per potersi sottoporre ad un intervento di liposuzione.
Le sue ceneri si
trovano nel Cementerio del Este, nella zona della Guairita.
Della sua morte diede notizia, con un Twitter, l'attore e regista Héctor Manrique: “Hoy somos menos! Murió mi querida y admirada Lourdes Valera!” (“Oggi siamo più soli! È morta Lourdes Valera!”).
Lulù, come veniva chiamata dagli amici e colleghi, lavorò fino a pochi mesi prima di morire, lasciando quasi increduli tutti. Suo marito, il regista Luis Alberto Lamata, nell'intervista che rilasciò a “El Nacional", dichiarò che, fortunatamente, morì serenamente senza attraversare una lunga agonia. Quella mattina fecero colazione insieme e si ritrovarono anche a scherzare.
Ad accompagnarla durante la malattia e assisterla nelle fasi finali ci fu sempre l'amica e collega Nohely Arteaga, con la quale aveva instaurato un forte legame, al punto da considerarla una sorella. La scelse, infatti, come madrina di battesimo del suo primo figlio. Nohely, nell’ intervista che è riuscita a rilasciare in diretta instagram su @telenovelaserietv, ha dichiarato che, nonostante il distacco terreno non sia stato semplice, nel momento in cui l'ha vista morire è subentrata una sorta di consapevolezza e rassegnazione. Le sofferenze avevano cambiato molto Lourdes, al punto da renderla quasi irriconoscibile, motivo per cui capì che fosse giusto che quella situazione avesse una fine. La sente sempre vicina spiritualmente, soprattutto quando debutta in qualche rappresentazione artistica.
Vediamo insieme chi era ripercorrendo un po' della sua straordinaria carriera artistica, scoprendo anche qualche curiosità sulla sua vita personale.
Lourdes del Valle Valera Galvi nacque il 15 giugno 1964 a Caracas. Figlia di un imprenditore e di una casalinga, che divorziarono quando lei aveva soli tre anni, terminò i suoi studi di giornalismo presso la Universidad Central de Venezuela (UCV)* nel periodo in cui era impegnata sul set di “Cristal” e, proprio come il suo personaggio di Elisabetta (Zorita in lingua originale), fu una studentessa modello.
A sedici anni entrò
nel cast della telenovela “Amada mía".
In seguito arrivarono “Leonela”, “La Salvaje", “Topazio", “Rebeca", “Cristal", “Roberta”, “Señora”, “Amanda
Sabater”, “Amores de fin de siglo" e
tantissime altre produzioni tra cui “Cosita Rica", scritta dal suo padrino Leonardo
Padrón, che rappresentò un vero e proprio fenomeno socio-culturale analizzato
dalla scrittrice Carolina Acosta-Alzuru nel libro “Venezuela es una
telenovela”.
La formazione come
attrice nella compagnia teatrale Lily Álvarez, le lezioni impartite
da Amalia Pérez Díaz , i seminari di recitazione con Nelson Ortega (ex
marito di Mariela Alcalá) fecero sì che il suo curriculum potesse includere
opere teatrali, miniserie, oltre venti telenovelas e la stesura di testi per
programmi televisivi dedicati ai bambini. L’esercizio di apprendere a memoria i
copioni la aiutò molto negli studi universitari. Questo suo impegno lo riportò
nel personaggio di Elisabetta che fu tra i più importanti della sua carriera
per il grande successo internazionale che la telenovela riscosse. Ricordiamo
che, solo in Spagna, gli episodi finali videro inchiodati allo schermo
televisivo oltre diciotto milioni di telespettatori. Quando arrivarono i
giornalisti dall'Europa per intervistarla, in seguito al successo di “Cristal”,
ne era profondamente entusiasta e lusingata in quanto riconosceva le sue
origini italo-tedesche e apprezzava molto la nostra cultura. Uno dei sogni di
Lourdes era di poter lavorare e studiare in Spagna.
“Cerebrito" (nome
con il quale viene ricordato il suo personaggio in Latinoamerica) fu un esempio
per i giovani sudamericani che si impegnarono a studiare di più.
Inizialmente, la
storia prevedeva che facesse coppia con Luca, il pompiere (Félix Loreto) ma
successivamente optarono per Andrea (Adán in lingua originale), interpretato da
Henry Zakka, il quale, sempre molto scherzoso, conoscendo il carattere
rigido di Lourdes, le diceva che se avessero dovuto girare insieme qualche
scena nella quale era previsto un bacio, l'avrebbe baciata veramente! L'attore
la ricorda con molto affetto, soprattutto per tutte le volte che gli anticipava
le battute del suo copione che lui non ricordava alla perfezione. Lulù era
solita ripassare continuamente le scene, correre da una parte all'altra degli
studi, essere sempre in tensione quando si entrava nel vivo delle riprese.
Carlos
Mata
dichiarò che, prima della sua relazione con Marlene Maseda, conosciuta sul set
di “Cristal", ebbe una cotta per Lourdes, da sempre considerata da lui una
delle persone umanamente più belle che abbia conosciuto in vita sua. La stima e
l'affetto furono sempre reciproci.
Il regista Tito Rojas la annovera tra le sue migliori amiche dei tempi di
RCTV. La ricorda come una persona molto solare, animata da un grande desiderio
di affermazione nel mondo delle telenovelas.
Lourdes era molto sensibile al tema della
sessualità vissuta in modo sano al punto da redigere la tesi di laurea sul tema
dell'educazione sessuale nei bambini. Attraverso i suoi personaggi cercava di
rimandare messaggi positivi, motivo per cui non era propensa ad accettare di
interpretare ruoli spinti o scene di nudo, nonostante avesse ricevuto queste
proposte per il cinema. Amava cucinare, il piatto che le riusciva meglio
preparare era il cavolfiore gratinato.
Grazie per la
tua arte: ¡Hasta siempre Lulù!
*L'università
Centrale del Venezuela è la più importante Università pubblica del Venezuela. È
stata progettata dall'architetto Carlos Raúl Villanueva ed è stata dichiarata
Patrimonio dell'umanità DELL'UNESCO nel 2000 per la sua innovazione
architettonica.
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